Oltre le pagine: perché il corto di Paolo Genovese per Feltrinelli funziona

Una volta un ragazzo mi disse: «Io i lettori non li reggo». Il commento s’inseriva in un discorso più ampio, un confronto che prendeva di mira l’idea generale di lettore, senza voler andare a colpire i singoli che riempiono le file della categoria. La prima risposta che mi è venuta in mente è stata: «Neanche io». Può sembrare assurdo detto da me, un strano paradosso vederlo scritto su un blog letterario, ma proprio perché qualche anno fa ho deciso di raccontare i libri online, la figura a cui il ragazzo si riferiva la conosco bene. In quel momento ho pensato ai lettori che si ergono a letterati, che collezionano autori come se fossero figurine (“Ce l’ho, ce l’ho, mi manca”), quelli che giudicano gli altri in base ai libri che leggono. E allora no, quei lettori non li reggo neanch’io, e spero tanto di non farne parte. Io leggo perché mi piace farlo, come mi piace andare al cinema, seguire il teatro e ascoltare la musica. Non mi sento più in gamba se leggo Bauman o Cioran perché non dimentico che c’è sempre qualcuno che ne sa una più di me. Leggere non è un superpotere, tutti hanno le capacità per farlo, e questa è una verità fondamentale dalla quale cominciare a ragionare. A quei lettori, quelli di quel discorso là, piace presentarsi come un gruppo ristretto, una cerchia selezionatissima di cervelli chiusa in una torre fatta di carta e inchiostro. E allora, io mi domando, come si può desiderare di far parte di un gruppo nel quale sai di non essere il benvenuto?

Le campagne a favore della lettura non aiutano; nelle iniziative come #ioleggoperché e negli spot simili a Io leggo e tu, i lettori sono sagome sole e isolate, quasi incapaci di relazionarsi con il mondo esterno. Non è così: le persone che leggono hanno un atteggiamento aperto e curioso; sentono così tanto il peso del mondo di fuori che cercano risposte e paralleli in tutte le storie che incontrano. La gente che legge sa stare in silenzio ma è anche in grado di condividere, perché ha imparato ad attraversare quei ponti invisibili che le parole riescono a creare. Ecco perché Oltre le pagine, il cortometraggio diretto da Paolo Genovese, funziona: perché non è l’ennesimo prodotto che testimonia la specialità di una classe. Per promuovere le librerie Feltrinelli nel periodo di Natale, il regista ha realizzato un video pensato per quelli che vogliono fare un regalo speciale e cercano l’oggetto più adatto per farlo. Commentando le motivazioni alla base del filmato, Genovese ha dichiarato: «Dietro la scelta di un libro da regalare, c’è sempre una scelta ben ragionata». Il messaggio è semplice ed efficace perché non ha la pretesa di essere un manifesto ma si pone l’obiettivo di raccontare una storia normale. Una storia che comincia così: “Ho scelto un libro e l’ho scelto pensando a te”.


Il cortometraggio è stato proiettato in anteprima lunedì 4 dicembre presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli a Milano.



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