I book blog. Editoria e lavoro culturale

EFFe*, nel suo breve saggio, si interroga sul complesso ruolo che i blog letterari vanno assumendo fuori e dentro la rete. È un fenomeno, il book blogging, di origine relativamente recente e, di conseguenza, non in pieno potere espansivo, ma abbastanza diffuso da aver attirato l'attenzione delle maggiori case editrici, e non solo. Dopo una breve introduzione diretta a definire cosa sia un blog letterario, eFFe analizza gli intricati rapporti tra editore e book blogger, nel momento in cui quest'ultimo si presta, più o meno consapevolmente, a sviluppare recensioni non propriamente oggettive. In cambio di? Libri gratuiti in anteprima, incontri riservati con gli scrittori. PopolaritàOra, essendo questo un blog ad uno stadio che definire embrionale sarebbe già troppo avanzato. Quello che più mi preme è esprimere la mia opinione come follower più che come blogger

bookblog-editoria-eFFe

Seguo, da diverso tempo, alcuni siti letterari; non tantissimi ma abbastanza da poter avere un'opinione precisa in merito e condivido pienamente la tesi secondo la quale i blog, al pari delle biblioteche, rappresentino spazi culturali molto importanti e degni di rispetto. 
Chi li gestisce è richiamato a una vera e propria responsabilità civile, come custode di uno spazio pubblico, abitato dai lettori.
Diversi elementi possono attrarre inizialmente un navigatore verso un sito web; grafiche particolari, rubriche accattivanti e articoli spiritosi riescono solitamente a catturare l'attenzione di un discreto flusso di visitatori. Per quanto invitanti possano essere diventano, tuttavia, stimoli di importanza marginale in un'ottica di sopravvivenza virtuale a lungo termine.

Quello a cui un blogger dovrebbe mirare non è tanto l'adescamento di un lettore distratto ma la fidelizzazione del lettore consapevole e la fedeltà, tanto nel reale che nel virtuale, è basata sulla fiducia. Fiducia che il proprietario del sito può ottenere solo se riesce a trasmettere un certo grado di credibilitàCredibilità, che agli occhi dei lettori coincide spesso con l'indipendenza. L'indipendenza da qualsiasi indirizzamento di opinione. Se io, lettore, scelgo di seguire un blog piuttosto che un altro è soprattutto perché mi fido del blogger che lo gestisce e delle sue opinioni; nel momento in cui dovessi accorgermi che quei pareri non sono più genuini e disinteressati mi sentirei tradito e rivolgerei le mie attenzioni altrove. Questo non vuol dire che un blog letterario non possa collaborare con una o più case editrici ma, per preservare il rapporto instaurato con i propri seguaci, è fondamentale garantire, in ogni articolo, trasparenza e chiarezza e specificare, ove necessario, il come, il dove e il perché.

Insomma: non si scherza con l'intelligenza dei lettori.



*eFFe è uno pseudonimo attraverso il quale l’autore del libro si muove all'interno del cyberspazio.
Qui potrete acquistare l'e-book.

Commenti

  1. Un ottimo spunto di conversazione, senza dubbio. Avevo già visto questo e-book, che mi sono ripromessa di comprare, mi sembra molto interessante. Ben vengano tanti "book blogger" genuini con commenti personali, che facciano girare le idee e le opinioni... farlo di professione certo è tutt'altra storia!

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    1. Tutto sta nel dirlo!
      Anche se, un occhio attento, le recensioni pilotate le sgama immediatamente. Ci sono addirittura alcuni termini, sempre gli stessi, che alcuni blogger ripropongono a più riprese per cercare di essere quanto più "corretti" possibile.

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  2. Dopo aver letto il tuo parere e quello di Chiara-Le pagine strappate ho sentito il bisogno di leggerlo anch'io...mi ha dato tantissimi spunti di riflessione!

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    1. Vero! Per chi bazzica in questi "luoghi di confronto" è davvero interessante approfondire alcuni aspetti.

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  3. Non lo conoscevo, dev'essere una lettura molto interessante. Grazie della segnalazione. Anch'io ho un'idea precisa del fenomeno Book Blogger, tant'è che tengo a scrivere un post sulla collaborazione con le case editrici.

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  4. Non ho ancora letto il libro, e non sono sicura di leggerlo, vista la quantità infinita di libri che mi aspettano...
    Spesso mi sono imbattuta in blog la cui natura poco libera era evidentissima: non credo sia corretto così. Per esempio, io non potrei mai collaborare con le case editrici sforna best-sellers, perché non è proprio il mio genere e so che mi sentirei imprigionata, magari dalla gentilezza dimostratami, a smorzare i toni.
    Però è anche vero che essendo totalmente liberi, si legge solo ciò che ci piace: scorrendo le mie recensioni si può notare come siano tutte piuttosto positive, ma questo è perché leggo solo ciò che mi piace, e l'operazione della scelta del libro è importante quasi quanto la lettura stessa.
    Il rischio è quello di avere un blog monotematico, ma credo che sia meglio così, perché generalmente i followers condividono i nostri gusti letterari, quindi è più facile trovare recensioni di libri interessanti.

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    1. Il punto è proprio quello, smorzare i toni; è lì che il pilotaggio è più o meno volontario.
      Per quanto riguarda le letture sono d'accordo con te, anch'io non ho un criterio "professionale" per scegliere libri: vado ad intuizione, a sensazione.
      Mi interrogo molto su quale contenuto i miei articoli debbano avere, se non fosse giusto parlare anche di libri in un'accezione meno positiva. Ad oggi, ho scelto di non farlo perchè di siti che rappresentano mere collezioni di recensioni ce ne sono a migliaia. Io vorrei che mio blog trasmettesse qualcosa di più personale, e piacevole anche, di accogliente. Parlare di un libro che non mi è piaciuto non mi emoziona, non mi da nessuno slancio ed anche l'articolo ne risulterebbe piatto e asettico secondo me.

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  5. Concordo su tutto e ti ringrazio per la segnalazione... Anch'io sono una novellina nel settore bookblog e questo libro penso potrà darmi spunti interessanti, per non incappare negli errori più comuni!
    Buon lavoro

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    1. E' una lettura molto interessante, soprattutto per noi che di libri ne divoriamo in enormi quantità! Auguri per il tuo blog e... buone letture! :)

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