#SalTo14: l'hashtag più famoso della blogosfera

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Ho girato... ho visto gente... mi sono mossa... ho conosciuto... ho fatto cose...
(libera interpretazione di Ecce bombo, 1978) 
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Un territorio come fonte d'ispirazione per la narrativa contemporanea
Sono intervenuti: Stefania Bertola e Renzo Rossotti
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Italo, che la fa da padrona un po' ovunque
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Voci indipendenti. ILIBRA, la nuova iniziativa editoriale di Laterza e La Repubblica
Sono intervenuti: Andrea Bajani, Massimo Giannini, Alessandro Laterza, Federico Rampini


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I celeberrimi Flipback
E concretamente? Nulla di preciso. E che Nanni Moretti mi sia lieve. Nel senso, non vi aspettate grandi spremute di cuore. I libri son belli, tanti libri sono tanto belli, e una fiera che si occupa di cultura, e letteratura, e di tutte queste cose a desinenza condivisa è senz'altro un'occasione. Mi è piaciuto il Salone del libro? Sì, però mi sono chiesta più volte se ne è valsa la pena. Se ci ritornerei, partendo da quaggiù. E sì, ci ritornerei. Ma ho qualche piccolo appunto da fare. Il frastuono mediatico del prima, del durante e del dopo è quasi molesto; l'eco del Salone si protrae in tutti i luoghi, in ogni spunto di discussione e nelle più recondite conversazioni click-to-click. Troppo. Arrivi lì e ti aspetti di veder sfrecciare Krishna a cavallo di un libro volante. Io non l'ho visto, e se c'era me lo sono perso. Che qualcuno me lo segnali.

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L'aspettativa, brutta bestia. Quand'ero piccola avevo maestose attese sui miei diciotto anni: avrei vissuto da sola, in un'altra città, avrei parlato cinque lingue e avrei, finalmente, avuto la maturità necessaria per imparare a schioccare le dita come un perfetto membro Addams. Per i miei ventotto anni pensavo che avrei ottenuto un lavoro e credevo che quel lavoro - che sarebbe stato conseguenza diretta degli studi accademici che avrei approcciato - mi sarebbe anche piaciuto. Ora, per i miei trentotto anni, spero solo d'imparare a dire "Trentatré tigri contro trentatré tigri" senza arrovellare la lingua più del necessario. No, sul serio. Sul serio non riesco a dirlo.

Il Salone ha vantato la presenza di tantissime case editrici, anche quelle più grosse, quelle che mai ti aspetti si mischino con il lettore comune. E invece sì, c'erano anche loro. E anche altri editori, quelli di cui ignoravi l'esistenza e, così, passi il resto del tempo a maledirti per aver solo due occhi e qualche diottria a disposizione. Perché, ben vengano editori nuovi e pimpanti, però noi siamo sommersi dai libri. Davvero, ma come si fa a non leggere? I libri sono ovunque. Anche il macellaio ha cercato di rifilarmi un volume l'altra volta. E il prete. Ma questa è un'altra storia. Tutto questo è un'altra storia. Poi ne parliamo, della pubblicazione d'assalto.

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Un'altra cosa. Gli scontiOra, non so se ero più io in imbarazzo a chiedere se ce ne fossero, o loro più in pena per me a negare. Ma io ragiono così: perché comprare un libro a prezzo intero quando ho canali, tanti canali, che mi permettono di prenderlo a un prezzo minore? Non parlo di aggregatori, non mi riferiscono ad Amazon, a IBS, e gestori simili. Voi siete anche più esperti di me. E non ci accapigliamo sull'euro, è il concetto che mi infastidisce. Non è un evento che dovrebbe favorire la lettura? L'intento non dovrebbe essere quello di suddividere la cultura in piccoli, preziosi, mucchi di carta ed elargirla alla collettività? Questo è un discorso che, in verità, sfiora solo alcuni editori; altre case editrici hanno distribuito i loro volumi con percentuali di sconto più o meno interessanti.

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A comprare si compra, perché ti fai prendere dal gioco. È quasi come se Lucignolo ti sfidasse a carambola: lo sai che sei nel paese dei balocchi, lo sai che non dovresti perché è giorno di scuola, ma come fai a dire di no? L'atmosfera, è quella che ti frega. È anche la parte più bella, per me. Perché varchi la soglia e pensi di aver trovato il tuo cantuccio per l'inverno. Perché tutto profuma di cose nuove, e belle, tutte da scoprire. E allora pensi che non sei tu ad esser sbagliata, sono i posti e le persone che frequenti ad esser fuori luogo. 

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Ho partecipato a qualche evento, ho una dedica islandese che non riesco a decifrare e un sacco di spunti sull'editoria da condividere. Piano però, che abbiamo tutto il tempo. 
E a proposito di tempo, oggi è la Giornata Mondiale della Lentezza, primo giorno di una settimana dedicata al passo corto, al respiro lungo. Sapete quanto sia importante per me il respiro. E che vorrei imparare a rallentare, a trattenere l'aria. Magari, a quarantotto anni.






Commenti

  1. Calvino! Fino ad un mese fa mi era stato sempre indifferente. Se continuo così, tempo un mese e finirò per odiarlo. Si scherza, eh!
    Bel post e molta invidia: mi sarebbe piaciuto esserci.
    Dici che hai una dedica islandese: c'era anche radio rai 3 a quell'evento? Nel caso, mentre tu guardavi io ascoltavo la radio. :)

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    1. No, quello di radio rai 3 è stato dopo. Comunque, mi dispiace, ma ho perso l'evento con i tuoi cinque secondi di gloria. Colpa mia! ;)

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    2. Ma ci mancherebbe altro! Hai fatto solo bene ;)

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  2. Tre tigri... Se, domani!
    Per me quest'anno niente Salone, ma condivido in pieno la questione delle aspettative... Non fosse stato per Daverio e Grossman l'anno scorso, non so quanto mi sarebbe piaciuto. E va beh, poi c'erano anche i Grand Soleil.
    Libri, libri ovunque, questo sì.ma libri che potenzialmente si potrebbero trovare ovunque, a meno di qualche piccola scoperta in loco. Io però ho imparato ad apprezzare la Clichy quando il Salone era ormai finito e mi ero persa lo stand. Credo sia necessaria la pianificazione.
    Poi, se da un lato è piacevole la condivisione di una passione (soprattutto agli incontri con gli autori), capita anche di imbattersi in persone che sembra siano lì solo per accaparrarsi qualche gadget.
    Per ora continuo a preferire il Festivaletteratura di Mantova, per la maggiore tranquillità, per il fatto che è totalmente immerso nella città e, non per ultimo, perché è più vicino :)

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    1. E non darmi ragione altrimenti qui dicono che ci mettiamo d'accordo! ;)

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  3. Ok. Ora, dopo aver riflettuto sui miei ventotto anni, metto su qualche canzone un po' allegra...

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  4. Bello questo tuo resoconto dal sapore esistenziale-ironico, si legge con un sorriso. Belle anche le foto.

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    1. Non dirmi che ti aspettavi qualcosa di diverso da me?!?

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    2. No, ma adesso che ho scoperto che sei dei Gemelli mi aspetto anche di più... ;-)

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  5. Sono tornata a casa a poco fa... stanchezza immensa. Ho i piedi più a frittella del solito.
    Io ho speso un capitale, ma senza promozioni ho preso solo due libri. Tanti hanno iniziato a fare sconti decenti solo oggi, ma non dal mattino. Il che è assurdo, uno dovrà pure rientrare del prezzo del biglietto? Mah.
    Però mi sono divertita un sacco e secondo me sarebbe bello riuscire a organizzare un incontro bloggoso al di fuori di un Salone del Libro, perché sennò siamo tutti sincopati a sbavare sugli stand xD

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    1. Condivido il mah. Sarebbe bello sì, e mi è balenato in testa anche a me più volte. Il problema è siamo dislocati un po' a caso e non so se ci sarà occasione per trovare un punto d'incontro che riesca a mettere d'accordo tutti.

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  6. Io il Salone del Libro lo amo. Lo so, ci sono anche tanti punti negativi, però ogni anno che non ci vado è per me anno di pena. E credo che solo la prossima volta che ci andrò sarò abbastanza intelligente da decidere di escludere determinate cose per farne determinate altre. Insomma, il Salone non è il paradiso, ma ci si avvicina molto, per me. :)

    E comunque, io ho la R moscia quindi quella cosa delle tigri contro le tigri mi sa che non la imparerò manco ma 108! XD

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  7. Eh, le aspettative...

    Detto questo, è stato un vero piacere conoscerti dal vivo :) Concordo con Leggy e con la necessità di un incontro più tranquillo, ma come hai scritto tu, la vedo grigia. Chissà, forse un giorno!

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    1. Lo è stato anche per me, davvero; conoscere la voce dietro ogni articolo dà un sapore tutto diverso alle parole! :)

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