Leggere in inglese: the Phantom of the Opera

Ultimamente ho la testa altrove. Non ho ancora ben focalizzato dove sia ma in ogni caso non è qui: è in un futuro che non c'è ancora stato e probabilmente mai ci sarà. Quelle pieghe di esistenza che vengono ad esistere nel momento in cui l'incidente di percorso, l'imprevisto, ti conduce in una strada che non avevi preventivato. E tu sei lì, a pensare a quell'altra via, quella che avresti preso se avessi potuto scegliere; casi in cui la realtà si sdoppia e c'è quello che è e quello che doveva essere. Ecco, io sono lì, cercatemi lì, in quello che sarebbe stato, quello che non è. La doppia dimensione, uno spazio nel quale tutto è esattamente come avrebbe dovuto essere. E c'è da vivere, da immaginarsi un secondo dietro l'altro per continuare a restare in gioco. Io con voi non posso fingere, oramai è chiaro, quindi preferisco evitare di rifilarvi articoli surgelati e vi lascio scorrazzare per il web mentre io ricarico le batterie. Oltretutto, lo ammetto, sto leggendo poco e mi dispiace, però, tra le altre cose, sono riuscita ad infilare in questo periodo una lettura in inglese, la mia prima volta con un vero e proprio romanzo, e devo dire di esserne molto soddisfatta. 

Immagino che per alcuni di voi sia routine ma io, fino a pochi giorni fa, non avevo approcciato che un paio di racconti quindi lasciate che mi crogioli un po' nell'impresa. Pensavo peggio in realtà, il tutto è stato abbastanza scorrevole. Io ho scelto ad ispirazione The Phantom of the Opera e ho sbagliato perché logica vuole che si legga un testo di un autore della stessa lingua proprio per assaporare meglio sfumature e inclinazioni. 

Il fantasma dell'Opera è un romanzo di Gaston Leroux: libro francese di un autore francese ambientato in Francia e io l'ho letto in inglese. Logico, no? Il mio inglese non è perfetto quindi qualche parola mi è sfuggita ma, grazie alle magie dell'e-book, è possibile in un attimo recuperare le lacune utilizzando il dizionario. La storia non mi ha smosso alcunché: semplice, un po' ingessata. Molto belli alcuni passaggi, individuabili soprattutto nell'ossessione che lega Erik, il fantasma, a Christine:
— Christine, you must love me!
And Christine's voice, infinitely sad and trembling, as though accompanied by tears, replied: 
— How can you talk like that? When I sing only for you!
The man's voice spoke again: 
— Are you very tired?
— Oh, tonight I gave you my soul and I am dead!" 
— Your soul is a beautiful thing, child — replied the grave man's voice, — and I thank you. No emperor ever received so fair a gift. The angels wept tonight.
Insomma, una bella esperienza. Tant'è che è mia intenzione leggere altri romanzi in lingua inglese (magari rispettando la regola libro-autore questa volta) quindi se avete suggerimenti, consigli e proposte non esitate a palesarle.
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p.s.: nel caso foste interessati ad allenare il vostro inglese attraverso la lettura di questo romanzo, l'e-book The Phantom of the Opera è disponibile gratuitamente a questo indirizzo.

Commenti

  1. Sai che mi sono ritrovata un bel po' nel tuo post? Anch'io ho la testa altrove, sparsa su progetti diversi, uno dei quali mi mette un po' in ansia. Compro libri come una forsennata, e li trovo pure in regalo sul mio cammino (e non sia mai che rifiuti), ne inizio tre o quattro. Ultimamente ne ho iniziati due in inglese, quasi parallelamente a te.
    Però leggo ancora troppo poco, e il mio blog langue un pochino.
    E per quanto riguarda leggere un autore in una lingua diversa dalla sua...io ho fatto così con La lettera scarlatta di Hawthorne, che è americano, ma che io ho letto in francese...non suona bizzarro? Del resto, capita a me ed è tutto dire.
    Ho visto edizioni del musical, credo di avere il libro in casa, ma non penso di averlo ancora letto. Bizzarro, dicevamo.
    Possiamo anche aggiungere "delirante".
    Un abbraccio!

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    1. Mal comune mezzo gaudio allora, la bizzarria va condivisa!
      La lettera scarlatta come l'hai trovato? Vorrei leggerlo (si, in realtà vorrei leggere tutto... però questo voglio leggerlo davvero!).

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    2. Non l'ho ancora riletto. All'epoca mi era piaciuto, ma l'avevo trovato un po' macchinoso, forse a causa del francese. Però è lì sul tavolino, e dovrei riuscire a farlo passare prima del 2015...:-)

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  2. "Il fantasma dell'opera" giace ignorato sul mio scalfate da tempo immemore. Dubito che mi verrà mai voglia di leggero. Di Leroux invece ho letto ed apprezzato "Il mistero della camera gialla" e il suo sequel "Il profumo della dama in nero". Se avrai modo di recuperarli te lo consiglio caldamente, sempre che ti piaccia il genere giallo con il classico omicidio nella camera chiusa (qui ancora più spettacolare di certi romanzo della Christie).
    Sul leggere in inglese solo autori inglesi sono solo parzialmente d'accordo: in fondo anche dai bravi traduttori si può imparare qualcosa,

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    1. Questo è vero, non dobbiamo mai dimenticare che parte del merito di quello che leggiamo va ai traduttori però ho conosciuto persone che mi hanno detto di aver addirittura rivalutato libri solo perché riletti in lingua originale. Forse si riesce ad entrare più in sintonia con l'autore, probabilmente perché alcuni termini una volta tradotti risultano meno incisivi.

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  3. in lingua inglese ti consiglierei "Heart of darkness" di Conrad. E' semplicemente meraviglioso.

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  4. ps: quando l'avrai letto mi piacerebbe scambiare qualche opinione con te, in quanto non conosco persone che l'abbiano letto :)

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