La casa delle belle addormentate di Yasunari Kawabata

La scrittura orientale esprime ideologie e simbolismi quasi mistici, e questa storia non ne fa eccezione. La casa delle belle addormentate racchiude un mondo delicato; lasciare pregiudizi all'ingresso è l'unico modo per addentrarsi in quelle stanze. Leggere Yasunari Kawabata* è un'esperienza onirica; emergerete dalla storia con un senso di intorpidimento diffuso. 

Quando di lì a poco parve a Eguchi che il fragore delle onde si facesse più intenso,
fu perché quella giovane gli aveva rubato il cuore.

Eguchi ha sessantasette anni. Durante l'ultima visita, Kiga lo mette al corrente di un segreto:
— Sai, c'è chi ha preparato per noi donne che continuano a dormire, senza mai aprire gli occhi.
Con quel noi l'amico intende riferirsi ad uomini a cui l'età avanzata ha tolto ogni possibilità di amare materialmente una donna, appesantendo la vita di rimpianti e rassegnazione. Eguchi tuttavia non si riconosce in quella definizione; il vigore che lo ha caratterizzato in passato si è affievolito ma è non ancora scomparso del tutto affinché lui possa considerarsi parte della categoria. Si presenta alla locanda inizialmente spinto dalla curiosità: cosa ci può mai essere di così entusiasmante nel dormire accanto ad una donna inerme? Svolti i convenevoli di rito con la proprietaria della casa, Eguchi si avvia nella stanza.
— Non cercate di svegliare la ragazza. Per quanti sforzi facciate, non si sveglierebbe.
Tende di velluto rosso costeggiano le pareti, una donna giace nel letto al centro della camera.
Non fingeva, si udiva inequivocabile il respiro profondo di chi è immerso nel sonno. All'imprevista bellezza della ragazza, il vecchio trattenne il fiato
Passato lo smarrimento iniziale, l'uomo sfiora quel corpo assente eppure così vitale. L'immobilità della donna lo destabilizza. Le sensazioni che affluiscono in lui sono mutevoli e contrastanti. Vorrebbe svegliare la ragazza, baciarla, stringerla fin quasi a soffocarla se fosse necessario, purché apra gli occhi. Sarebbe disposto a violare le regole della locanda, a concretizzare i desideri di tutti i clienti che hanno frequentato quel luogo, ad accogliere in lui e per loro la vitalità di quella giovane.

Il desiderio e poi la vergogna, l'imbarazzo di aver pensato di abusare di un corpo che non avrebbe potuto reagire, l'istinto di difendere quell'anima disarmata, di proteggerla, anche da se stesso. Eguchi si perde nelle palpebre serrate di quel volto addormentato, rincorre immagini e ricordi che apparentemente non hanno alcun legame con la situazione. La madre, la moglie e le figlie: sembra che la giovane riesca a contenerle tutte insieme. Il corpo della ragazza, veicolo inconsapevole di pensieri, è in grado di raccontare ad Eguchi la sua stessa vita. E il lettore, nascosto nelle pieghe del velluto, non può far altro che scostare la tenda ed ascoltare.



la-casa-delle-belle-addormentate-Kawabata-libroYasunari Kawabata 
La casa delle belle addormentate
Traduzione di Mario Teti
Mondadori
2001
pp. 224
ISBN 9788804496106



*Kawabata è uno degli scrittori nipponici più noti al mondo, oltre ad essere stato il primo giapponese a vincere il premio Nobel per la letteratura nel1968.

Commenti

  1. Lo inizio lunedì, perché il week end sono a Berlino!!! :)
    Se Sandra su twitter mi aveva già convinto, tu con la tua capacità di scrittura quasi ipnotica mi hai dato una seconda conferma... Assolutamente da iniziare!
    Buona giornata.
    Francesca

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    1. Ti ringrazio tantissimo e aspetto che tu lo legga per confrontarci su eventuali impressioni e considerazioni, prima "Buon viaggio" però!

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  2. Ho comprato questo libro qualche settimana fa ma non l'ho ancora iniziato. Mi sa proprio che è arrivato il momento di farlo...
    Tra l'altro ho letto di recente su questo sito di curiosità provenienti dal Giappone, che la casa delle belle addormentate e diventata una a Tokyo (che tristezza, però).

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    1. Non ne sapevo nulla.
      Finché si romanza è tutto concesso, ma passare ai fatti è tutt'altra questione.
      Tristezza, si. Non potevi rendere meglio l'idea.
      Il Giappone è tanto affascinante, ma alcune "pieghe sociali" mi lasciano davvero perplessa.

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  3. Non avevo mai sentito parlare di questo libro, ma devo ammettere che il tuo post mi ha incuriosita molto e che ora mi piacerebbe leggerlo :)

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    1. Perfetto!
      Sono davvero contenta che l'articolo ti abbia incuriosito.
      Nel caso tu legga il libro fammi sapere cosa ne pensi!

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